Category Archives: Recanati

Recanati – vicino alla casa di Giacomo Leopardi

CHIESA SANT’ANNA

{titolo}CHIESA SANT’ANNA{finetitolo}

{descrizione}La chiesa, costruita originariamente nel corso del Quattrocento, venne poi rifatta nel XVIII secolo. Al suo interno vi è una fedelissima riproduzione della Santa Casa di Loreto, quale era prima dell’incendio del 1921, e un’antichissima immagine della Madonna.{finedescrizione}

{titolo_en}CHIESA SANT’ANNA{finetitolo_en}

{descrizione_en}Originally built during the 15th century, this church was then rebuilt in the 18th century. Inside there is a very faithful reproduction of the Santa Casa di Loreto, as it was before the fire of 1921, and an ancient image of the Madonna.{finedescrizione_en}

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COLLE DELL’INFINITO

{titolo}COLLE DELL’INFINITO{finetitolo}

{descrizione}Il Monte Tabor è il colle di Recanati che si affaccia verso sud, dal monte Tabor si può ammirare un incantevole panorama, nelle giornate con poca foschia si riescono a vedere molto bene le cime innevate dei monti Sibillini.
Il monte Tabor più conosciuto come “il colle dell’Infinito” è altresì legato ad uno degli idilli più famosi di Giacomo Leopardi: L’infinito.
Il monte Tabor oggi è un parco che sorge accanto al Centro Studi Leopardiani e al Palazzo Leopardi, percorrendo un sentiero che attraversa il parco si giunge al punto in cui probabilmente il poeta si trovò a comporre la poesia, una targa sul muro riporta il verso: “Sempre caro mi fu quest’ermo colle”.{finedescrizione}

{titolo_en}HILL OF INFINITY{finetitolo_en}

{descrizione_en}Mount Tabor is the hill in Recanati facing south, from Mount Tabor you can admire an enchanting view, in the days with little haze you can see very well the snowy peaks of the Sibillini mountains. Mount Tabor, better known as “Hill of Infinity” is also linked to one of Giacomo Leopardi’s most famous idylls: L’infinito. Mount Tabor today is a park that stands next to the Leopardian Studies Center and Leopardi Palace, along a path that crosses the park to reach the point where the poet probably found himself composing the poem, a plaque on the wall shows the verse: ” Sempre caro mi fu quest’ermo colle “.{finedescrizione_en}

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CHIESA DI SAN PIETRINO

{titolo}CHIESA DI SAN PIETRINO{finetitolo}

{descrizione}Gli ornamenti esterni risalgono al XIV secolo, mentre il portale si presume sia del Vanvitelli. Nel fianco destro sono visibili resti di costruzione romanica.{finedescrizione}

{titolo_en}CHURCH OF ST. PIETRINO{finetitolo_en}

{descrizione_en}The exterior ornaments date back to the 14th century, while the portal is presumed to be by Vanvitelli. On the right side you can see the ruins of Romanesque construction.{finedescrizione_en}

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PERCORSO IRCER

{titolo}PERCORSO IRCER{finetitolo}

{descrizione}Una celebrazione eucaristica officiata dal vescovo, mons. Giuliodori, ha preceduto l’inaugurazione della prima parte del percorso artistico culturale che il neo presidente, Sergio Beccacece, ha voluito creare sin dall’inizio del suo mandato per valorizzare alcune peculiarità storiche che sobo custodite all’interno del complesso degli IRCER.
L’opera più preziosa è la “Natività” dello Zuccari, datata 1583, un affresco di rara bellezza, per lo più visibile a pochi. Ora una speciale targa posta all’esterno della casa di riposo, sulla frequentatissima via Calcagni, ne evidenzia l’esistenza e le modalità di visita. Il percorso permette anche di vedere una riproduzione dell’Annunciazione di Lorenzo Lotto (copia del mastro Peruzzi), il cui originale di proprietà degli IRCER è custodito nei Musei Civici, poi anche un piccolo quadro, dell’800, raffigurante mons. Stefano Bellini. La visita potrà poi proseguire verso le seicentesa chiesa dell’Assunta, anch’essa ricca di immagini e affreschi. Al visitatore sarà poi possibile accedere all’ex granaio dove in alcune vetrinette sono custodite preziosi arredi sacri che vanno dal 1700 al 1800.{finedescrizione}

{titolo_en}IRCER PATH{finetitolo_en}

{descrizione_en}A Eucharistic celebration officiated by the bishop, Mgr. Giuliodori, preceded the inauguration of the first part of the cultural artistic path that the new president, Sergio Beccacece, has wanted to create from the beginning of his mandate to enhance some historical peculiarities that are kept within the IRCER complex. The most precious work is the “Nativity” by Zuccari, dated 1583, a fresco of rare beauty, mostly visible to few. Now a special plaque placed outside the nursing home, on the very busy via Calcagni, highlights its existence and the way it has to be visited. The path also allows you to see a reproduction of the Annunciation by Lorenzo Lotto (copy of the master Peruzzi), whose original property of the IRCER is kept in the Civic Museums, then also a small painting, 800, depicting mgr. Stefano Bellini. The visit can then continue towards the 16th-century church of the Assunta, also rich in images and frescoes. The visitor will then be able to access the former granary where in some showcases are kept precious sacred furnishings ranging from 1700 to 1800.{finedescrizione_en}

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CHIESA DEI FRATI CAPPUCCINI

{titolo}CHIESA DEI FRATI CAPPUCCINI{finetitolo}

{descrizione}Nel 1616 furono costruiti il convento e la chiesa dedicati alla Madonna di Loreto. I frati cappuccini hanno sempre avuto rapporti con la vicina famiglia Leopardi: appartiene a essa la prima Cappella laterale destra, dove fu esposto il quadro della Madonna Consolatrice degli Afflitti, protettrice dei Conti Leopardi. Secondo la Regola dell’Ordine è senza ornamenti. Nell’altare maggiore, costruito in noce, quadro della Madonna di Loreto dipinto da Girolamo Cialderi (1593 – 1680 Urbino), ai lati due tele settecentesche raffiguranti Santa Chiara e Santa Margherita da Cortona. Nel secondo altare, alla destra di chi entra, La Madonna dell’Insalata, pregevole tela attribuita da storici dell’arte al grande artista del Cinquecento, Caravaggio. Sul piazzale di fronte alla chiesa fu eretta una stele in travertino, decorata con ceramiche di Arturo Politi e Rodolfo Ceccaroni.{finedescrizione}

{titolo_en}CHURCH OF CAPUCHIN FRIARS{finetitolo_en}

{descrizione_en}In 1616 the convent and church dedicated to the Madonna of Loreto were built. The Capuchin friars have always had relations with the neighboring Leopardi family: the first right side chapel belongs to them, where the painting of the Madonna Consoler of the Afflicted, protector of the Leopardi Counts, was exhibited. According to the Rule of the Order it is without ornaments. On the main altar, built in walnut, there is a painting of the Madonna of Loreto by Girolamo Cialderi (1593 – 1680 Urbino), on the sides two 18th-century paintings depicting Saint Claire and Santa Margaret of Cortona. In the second altar, to the right of those who enter, the Madonna dell’Insalata, a valuable canvas attributed by art historians to the great artist of the 16th century, Caravaggio. On the square in front of the church a travertine stele was built, decorated with ceramics by Arturo Politi and Rodolfo Ceccaroni.{finedescrizione_en}

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CHIESA DI MONTEMORELLO

{titolo}CHIESA DI MONTEMORELLO{finetitolo}

{descrizione}La chiesa di Santa Maria di Montemorello si trova nel centro storico di Recanati. Questa, costruita nel XVI secolo, è famosa per essere stata costruita nella piazza tra la casa di Giacomo Leopardi e la casa della sua amata Silvia. {finedescrizione}

{titolo_en}CHURCH OF MONTEMORELLO{finetitolo_en}

{descrizione_en}The church of Saint Mary of Montemorello is located in the historic center of Recanati. Built in the 16th century, it is famous for being built in the square between the house of Giacomo Leopardi and the house of his beloved Silvia.{finedescrizione_en}

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PIAZZETTA SABATO DEL VILLAGGIO

{titolo}PIAZZETTA SABATO DEL VILLAGGIO{finetitolo}

{descrizione}Piazzetta del Sabato del Villaggio: sulla quale si affaccia Palazzo Leopardi {finedescrizione}

{titolo_en}THE VILLAGE SATURDAY SQUARE{finetitolo_en}

{descrizione_en}The Village Saturday Square: overlooking Leopardi Palace.{finedescrizione_en}

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CENTRO NAZIONALE DI STUDI LEOPARDI

{titolo}CENTRO NAZIONALE DI STUDI LEOPARDI{finetitolo}

{descrizione}Il Centro Nazionale di Studi Leopardiani è nato nel 1937 con la finalità di diffondere l’opera di Giacomo Leopardi in Italia e nel mondo. Oltre ad una biblioteca è costituito da un Museo articolato in tre sezioni fondamentali: una prima comprende un excursus bio-bibliografico sul Poeta che presenta documentari relativi alla sua città, alla famiglia, alla vita e all’ambiente in cui visse. Una seconda sezione raccoglie alcune delle opere pittoriche e grafiche di proprietà del Centro ispirate al Poeta. Una terza sezione ospita mezzi audiovisivi per una presentazione del Leopardi più originale e gradita ai giovani. La caratteristica principale del Museo è quella di offrire una visione del Poeta immersa nell’ambiente culturale del suo tempo. La Biblioteca si compone di circa 15.000 scritti tra libri, recensioni, riviste e miscellanee che costituiscono una raccolta critica esclusiva sulla produzione leopardiana che inizia con le prime edizioni a stampa del Poeta. Ultimamente sono stati aggiunti una saletta audiovisivi ed un archivio fotografico con circa 3.000 riproduzioni fra fotografie a colori, in bianco e nero e diapositive. Così composto il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, si configura come un istituto culturale che promuove e favorisce gli studi e le ricerche intorno alla vita e alle opere di Giacomo Leopardi (1798-1837). Di particolare interesse un Ritratto del pittore eseguito post-mortem da Domenico Morelli nel 1845. {finedescrizione}

{titolo_en}NATIONAL CENTER OF LEOPARDI STUDIES{finetitolo_en}

{descrizione_en}The National Center for Leopardi Studies was born in 1937 with the aim of spreading the work of Giacomo Leopardi in Italy and in the world. In addition to a library, it consists of a Museum divided into three fundamental sections: the first one includes a bio-bibliographic excursus on the Poet presenting documentaries relating to his city, family, life and the environment he lived in. A second section includes some of the pictorial and graphic works owned by the Center inspired by the poet. A third section hosts audiovisual media for a presentation of Leopardi that is more original and pleasing to young people. The main feature of the museum is to offer a vision of the poet immersed in the cultural environment of his time. The Library consists of about 15,000 written books, reviews, magazines and miscellanies that constitute an exclusive critical collection on the production of Leopardi that begins with the first printed editions of the Poet. Recently, an audio-visual room and a photographic archive have been added with about 3,000 reproductions between color, black and white photographs and slides. This is how the National Center for Leopardi Studies is composed. It is a cultural institute that promotes and fosters studies and researches around the life and works of Giacomo Leopardi (1798-1837). Particular importance has to be given to a Portrait of the painter carried out post-mortem by Domenico Morelli in 1845. {finedescrizione_en}

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PALAZZO LEOPARDI

{titolo}PALAZZO LEOPARDI{finetitolo}

{descrizione}Il palazzo Leopardi di Recanati si affaccia sulla piazzuola che prese nome da una famosa lirica di Giacomo, “Il sabato del villaggio”. L’attuale sua struttura non colpisce per una particolare grandiosità, ma per le sue linee semplici e signorili e si deve all’ultimo restauro, eseguito nel Settecento dall’architetto Carlo Orazio Leopardi, prozio del poeta. Negli altri lati della famosa piazzuola sorge a sinistra la chiesa di S. Maria di Montemorello, costruita da Pier Niccolò Leopardi nella seconda metà del Cinquecento: di fronte sta l’edificio delle scuderie che un tempo ospitava nei piani superiori alcune famiglie di domestici, fra cui quella della Teresa Fattorini, celebrata poi dal poeta come Silvia. I giardini, luogo dei giuochi di tante generazioni di bimbi, sono situati nella parte posteriore del palazzo: un tempo la famiglia possedeva anche gli spazi ad essi confinanti, fino a che, nella prima metà del Quattrocento, Blancina Leopardi li donò per la costruzione del Convento di Santo Stefano, ora sede dell’istituto Centro mondiale della poesia. L’intero primo piano, sopra le vecchie cantine, è occupato dalla famosa biblioteca, mentre il resto dell’edificio è abitazione della famiglia: per accedervi si sale un ampio scalone settecentesco, anche questo opera dell’architetto Carlo Orazio Leopardi. Sulle pareti sono murati alcuni reperti archeologici raccolti da Monaldo che pose anche fra due colonne l’architrave marmoreo, un tempo sul vecchio portone, con una scritta beneaugurante, unica testimonianza dell’antica struttura del palazzo. {finedescrizione}

{titolo_en}LEOPARDI PALACE{finetitolo_en}

{descrizione_en}The Leopardi Palace of Recanati overlooks the plaza that took its name from a famous lyric by Giacomo, “The Village Saturday”. Its present structure is not striking for a particular grandeur, but for its simple and elegant lines and it is due to the last restoration, carried out in the 18th century by the architect Carlo Orazio Leopardi, the poet’s great-uncle. On the other sides of the famous square stands the church of St. Mary of Montemorello, built by Pier Niccolò Leopardi in the second half of the 16th century: in front there is the building that once housed some families of servants in the upper floors. Among them the one of Teresa Fattorini, later celebrated by the poet as Silvia. The gardens, the place of the games of many generations of children, are located in the back of the building: once the family also owned the spaces adjacent to them, until, in the first half of the 15th century, Blancina Leopardi donated them for the construction of Convent of Saint Stephen, now home to the World Poetry Institute. The entire first floor, above the old cellars, is occupied by the famous library, while the rest of the building is the family’s home: to access it you have to climb a large 18th-century staircase, even this work by the architect Carlo Orazio Leopardi. On the walls some archaeological finds are walled up. They were collected by Monaldo who also placed between two columns the marble lintel, once on the old door, with a well-wishing inscription, the only evidence of the ancient structure of the building.{finedescrizione_en}

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PALAZZO ANTICI MATTEI E SCUDERIE

{titolo}PALAZZO ANTICI MATTEI E SCUDERIE{finetitolo}

{descrizione}Casa natale della marchesa Adelaide Antici, madre di Giacomo Leopardi, e nella cui Galleria avvenne il matrimonio con Monaldo. L’edificio, risalente al XVI secolo, è caratterizzato da linee semplici ed eleganti; le iscrizioni in latino sugli architravi delle finestre richiamano il lustro della famiglia, prima “Antiqua” e poi “Anticia”. Nell’edificio è custodito tra l’altro un importante archivio, in parte proveniente per eredità dalla famiglia romana dei Principi Mattei, cui apparteneva il cardinale Carlo Mattei, il quale siglò con Napoleone l’importante trattato di Tolentino. Da questa casa uscirono illustri uomini d’armi, di lettere e di fede, come i cardinali Tommaso e Ruggero, Rinaldo, capitano dei crociati, e il marchese Giulio, al cui nome è legata l’amministrazione della città di Recanati per circa venticinque anni. Di fronte all’ingresso del palazzo, il cardinale Tommaso Antici fece costruire una scuderia, ornata di un tipico prospetto con alcune statue e busti provenienti dal circo Flaminio di Roma. {finedescrizione}

{titolo_en}ANTICI MATTEI PALACE AND STABLES{finetitolo_en}

{descrizione_en}Birthplace of the Marchesa Adelaide Antici, Giacomo Leopardi’s mother, and in whose Gallery the marriage took place with Monaldo. The building, dating back to the 16th century, is characterized by simple and elegant lines; the Latin inscriptions on the architraves of the windows recall the luster of the family, first “Antiqua” and then “Anticia”. The building also houses an important archive, partly from an inheritance by the Roman family of the Mattei Princes, to whom belonged cardinal Carlo Mattei, who signed the important Tolentino treaty with Napoleon. From this house came illustrious men of arms, letters and faith, such as cardinals Tommaso and Ruggero, Rinaldo, captain of the Crusaders, and the Marquis Giulio, whose name is linked to the administration of the city of Recanati for about twenty-five years . Opposite the entrance to the palace, Cardinal Tommaso Antici built a stable, decorated with a typical façade with some statues and busts from the Flaminio circus in Rome.{finedescrizione_en}

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